BBC: dipendenti Amazon trattati come robot, salute a rischio

centro spedizione amazon

A rischio la saluta causa stress. In Germania proclamato sciopero causa salario

Come tutti (o quasi) gli internauti (ossia il popolo della rete) sanno, Amazon è il negozio più efficiente (o comunque tra i migliori) nel campo dell’e-commerce. La sua fortuna la fatta in termini di affidabilità, velocità delle spedizioni e garanzia (con reso unico nel suo genere). Tutto ciò però ha un prezzo che solitamente fa lievitare il costo della merce. Tranne per Amazon che oltre all’efficienza e alla qualità ha dalla sua parte anche il fattore costo (tra i più bassi del web). Grazie a tutto ciò è diventato il punto di riferimento nel web, dall’America all’Europa (i mercati asiatici sono invece, come spesso accade, una “piccola” eccezione).

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Come abbiamo sottolineato prima, tutto questo deve avere per forza di cose un prezzo. I lavoratori sono infatti chiamati ad operazioni giornaliere al limite dell’umano. Ne sono un esempio gli oltre 15 chilometri giornalieri percorsi a piedi durante il proprio turno di lavoro all’interno del gigantesco deposito da 75mila metri quadrati per trovare gli oggetti da inviare ai clienti, gestendo ogni singolo ordine in un tempo medio di 33 secondi. Questo è quanto riferito dal reporter della BBC che si è infiltrato nei magazzini inglesi di Amazon. Tutto ciò avviene inoltre sotto il diretto controllo di uno scanner che guida gli addetti al “pick up” degli articoli a scaffale e ne registra tutta l’attività inviando apposita reportistica ai diretti responsabili. I lavoratori sono insomma a tutti gli effetti dei veri e propri robot. Il tutto per “sole” (se rapportato alla mole del lavoro) 8,25 sterline l’ora per il turno notturno (esteso fino a 10 ore e mezza) e 6,50 sterline per quello diurno.

Intanto, giusto proprio per il periodo natalizio (che è quello più cruciale per questo settore), centinaia di lavoratori tedeschi del colosso dell’e-commerce, impiegati presso i centri di distribuzione a Bad Hersfeld e Lipsia, sono in sciopero. Dal sindacato Ver.di è arrivato un avvertimento esplicito: “non sarà la prima volta che i dipendenti incroceranno le braccia prima di Natale se non saranno aumentati i salari”. La richiesta da parte dei sindacati riguarda l’equiparazione del contratto a quello dei lavoratori occupati nell’area delle vendite. Dal canto suo Amazon non ha esitato un secondo nel pagare i bonus di Natale. Tuttavia secondo il sindacato Ver.di il bonus non è ritenuto “abbastanza” per chiudere definitivamente la vicenda.

Ovviamente non si vuol con questo “fare di tutta l’erba un fascio”. Ci sono però giunte voci da persone di nostra conoscenza che anche in un magazzino del centro Italia le cose non sono delle migliori. Quindi, cara Amazon, apprezziamo la tua cura del cliente, ma sarebbe ora anche di avere più cura dei propri dipendenti. Ovviamente non ci aspettiamo che nessun manager o quadro di Amazon legga questo appello, tuttavia ci auguriamo che le cose cambino in fretta in favore di tutti i lavoratori.

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