Il settore dell’aviazione è uno dei più colpiti dal coronavirus, visto che quasi tutti i velivoli sono fermi negli hangar da quasi due mesi.
La compagnia che detiene la proprietà di British Airways, la IAG, ha annunciato che ci vorranno anni prima che il traffico aereo torni ai livelli del 2019.
Per questo motivo la compagnia si prepara a licenziare 12.000 dipendenti, ossia il 30% della forza lavoro (42.000 totali).
Degli effetti del coronavirus sul turismo ne abbiamo parlato giusto questa mattina e il taglio di personale da parte delle compagnie aeree è una delle tante conferme.
Il coronavirus colpisce l’aviazione
British Airways non è però l’unica aziende nell’aviazione a subire le conseguenze di questo periodo.
Anche la compagnia scandinava SAS ha annunciato un taglio della forza lavoro per un totale di 5.000 dipendenti. La motivazione è sempre la stessa, ossia che ci vorranno anni prima di tornare alla normalità.
Lufthansa ha annunciato il 23 aprile 2020 perdite da 1,2 miliardi di euro nel primo trimestre dell’anno.
Secondo Der Spiegel, Lufhtansa starebbe negoziando un bail-out da 10 miliardi di euro con il governo tedesco. L’operazione porterebbe lo Stato ad acquisire una quota del 25,1% nel vettore.
Norwegian, compagnia low cost europea, ha avvisato che la maggior parte della flotta rimarrà a terra per i prossimi 12 mesi e che non ci sarà una ripresa fino ad almeno il 2022.
Il 1 maggio 2020 anche Ryanair prevede di tagliare 3mila posti di lavoro a causa della crisi del settore provocata dalla pandemia di coronavirus.
Il 7 maggio viene annunciata dal gruppo Air France-Klm una perdita pari a 1,8 miliardi nel primo trimestre. L’UE ha approvato un finanziamento da 7 miliardi di euro richiesto dalla Francia per Air France. L’Olanda studia invece un fondo per Klm pari a 2-4 miliardi di euro.
Il 17 maggio Bloomberg riporta l’ipotesi per Emirates Group di taglio+ pari a 30.000 posti di lavoro (su un totale di 105mila). Il gruppo prevede cali per almeno i prossimi due anni e si affretta anche a rinviare la consegna dell’ultimo lotto di velivoli Airbus A380.
Il 28 maggio EasyJet ha comunicato che dovrà licenziare il 30% dei suoi dipendenti, ossia circa 5.000 persone.
Anche il comparto industriale dell’aviazione colpito dal coronavirus
La crisi ha colpito anche il settore industriale aeronautico, come abbiamo visto l’altro ieri con le difficoltà annunciate da Airbus.
In data 7 maggio arrivano altre notizie preoccupanti dal settore, con Rolls-Royce Holding Plc (produttore di motori per aerei, nulla a che vedere con le auto) che starebbe valutando esuberi per circa 8 mila posti di lavoro, su un totale di 52 mila dipendenti.
Il 21 maggio arrivano conferme dal CEO di Rolls-Royce che annuncia tagli al personale per un totale di 9.000 posti entro i prossimi mesi, per cercare di arginare il calo del settore previsto per i prossimi anni.
Il giorno 28 maggio anche Boeing annuncia licenziamenti di massa, per un totale di 12.000 dipendenti.
Fonte: FT
Reply