ARM acquisita da Softbank per oltre 31 miliardi di dollari

11 39114242 18 07 2016 JAPAN SOFTBANK ARM

La notizia non è nuova viste le voci di corridoio che in ARM si facevano sentire da mesi, però in pochi si sarebbero aspettati che la società venisse acquisita così in fretta. Masayoshi Son, patron del gruppo giapponese Sofbank, ha deciso di non perdere tempo e investire le risorse presenti in azienda grazie alle passate maxicessioni. Softbank in passato ha infatti venduto la software house Supercell (Clash of Clans) a Tencent, per ben $8.6 mld, oltre a $10 mld di azioni Alibaba (di cui detiene ancora il 28%).

ARM non produce i chipset montati nei cellulari, però ha la proprietà intellettuale (brevetti) di quasi tutti i chipset montati sugli smartphone di tutto il mondo. I suoi partner più grossi sono Qualcomm, MediaTek, Samsung e Huawei. Inoltre da quando Intel ha annunciato il suo ritiro dalla produzione di chip dedicati al mondo mobile, la concorrenza si è annullata, portando ARM ad essere leader assoluto del settore.

Un chip ARM
Un chip ARM

L’acquisizione della britannica ARM Holdings da parte di Softbank  è avvenuta con un’operazione dal valore di 24,3 miliardi di sterline (31,4 di dollari) in contanti. Gli azionisti di ARM Holdings si ritroveranno un premio del 43% sull’attuale valore in Borsa della società, pari a 1.700 pence per ogni titolo posseduto. Da tenere in considerazione il fatto che il prezzo di vendita è stato di 70 volte superiore rispetto agli ultimi profitti netti, mentre il fatturato dello scorso anno ha raggiunto il miliardo di dollari.

[su_quote cite=”Masayoshi Son, Softbank”]Sarà una eccellente combinazione strategica, nel quadro dei nostri investimenti per catturare le opportunità molto significative legate all’Internet of Things[/su_quote]

E’ chiaro a tutti che l’acquisizione è avvenuta in tempi rapidi proprio grazie alla Brexit e alla conseguente caduta della sterlina (del 15% rispetto allo yen), che ha reso più “economica” l’acquisizione per il gruppo nipponico che non si è voluto lasciar sfuggire l’occasione. La cosa interessante è però vedere come Son ha dichiarato di avere interesse nell’investire nel Regno Unito sottolineando di voler «almeno raddoppiare» i dipendenti britannici in 5 anni. Ottimo segno di fiducia da parte di una compagnia estera per l’Inghilterra post-Brexit, anche se la mossa di Softbank potrebbe essere fatta in previsione di agevolazioni fiscali future e ripresa della sterlina.

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