La Apple di Tim Cook si sta distinguendo dal resto delle aziende high tech per una profonda visione su un tema sempre più caro a milioni di persone in tutto il mondo: la privacy.
Un tema che però è meno caro ad altre aziende che con la privacy degli utenti hanno (e continuano a fare) una fortuna. Facebook è una di queste, un’azienda che vive grazie ai dati degli utenti.
Non ci vende alcun prodotto e quel che ci offre è tutto gratuito, dal sito web alle applicazioni come Instagram e WhatsApp, non paghiamo un singolo centesimo di euro.
Eppure i nostri dati valgono molto di più, e questo Tim Cook lo sa bene, tanto che mentre l’azienda con sede a Cupertino ha fatto della sua privacy dei suoi clienti un cavallo di battaglia, Facebook sa bene che non può fare altrettanto, perché sarebbe la fine del suo business.
L’azienda di Mark Zuckerberg è arrivata persino a comprare pagine sui più importanti quotidiani statunitensi pur di far valere la propria voce attaccando Apple direttamente.
Con iOS 14, la Apple di Tim Cook ha messo la parola fine al tracciamento dei suoi utenti da parte di app terze, a meno che non siano gli utenti stessi a darne esplicito consenso.
Questo, secondo Zuckerberg, uccidono il business, e pubblicità e privacy possono tranquillamente coesistere. Facebook è decisa a proseguire la battaglia nelle aule dei tribunali.
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