Antartide, l’unico continente non toccato dal coronavirus

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C’è solo un continente ancora salvo e intaccato dal coronavirus: l’Antartide. Una terra coperta interamente dal ghiaccio e che sta andando verso un lungo e buio inverno.

In Antartide solo un numero limitato di persone ha il permesso di entrare e uscire. I controlli della temperatura corporea, e di eventuali segnali di influenza, prima di entrare, anche in tempi normali, ci sono sempre.

Alberto Della Rovere, capo della 35esima spedizione italiana in Antartide ha ricevuto un messaggio da un collega su WhatsApp qualche giorno fa: “Ti conviene stare lì, sei più al sicuro lì”.

[su_quote cite=”Alberto Della Rovere”]Attualmente questo posto, l’Antartide, è il luogo più sicuro al mondo. Non c’è alcun contatto con gli estranei e siamo lontani da qualsiasi insediamento umano.[/su_quote]

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Stazione antartica italiana Zucchelli | Foto: Alberto Della Rovere

Nessun luogo è sicuro al 100% con il coronavirus, nemmeno l’Antartide

Il problema del coronavirus è la facilità con il quale si trasmette e si diffonde. Lo sanno bene anche i ricercatori attualmente in Antartide.

Le basi sono pronte per curare, eventualmente, un singolo paziente con problemi respiratori.

Diverso sarebbe il caso in cui il virus si diffondesse in modo capillare, come potrebbe avvenire con il coronavirus.

[su_quote cite=”Jeff Ayton, direttore medico presso la divisione Antartide australiana”]Nessun continente è immune, compreso l’Antartide.[/su_quote]

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Casey Station, divisione Antartide australiana | Foto: Reuters

Sono ben 28 i paesi che hanno stazioni di ricerca sparse per l’Antartide. La più grande è quella statunitense, la McMurdo Station.

Può tenere fino a 1000 persone contemporaneamente, la maggior parte delle quali rimane lì per massimo una stagione o due, conducendo ricerche scientifiche.

I mesi in cui c’è il massimo popolamento dell’Antartide è durante la stagione estiva, ossia da ottobre a febbraio.

Nel resto dell’anno molte stazioni chiudono, anche perché l’inverno non è di certo dei migliori lì, con condizioni di luce assenti e tempeste di vento.

La migliore quarantena da coronavirus è in Antartide?

Sebbene come detto in precedenza il rischio c’è dappertutto, è anche vero che l’Antartide ha dei controlli rigorosi sulle entrate e uscite e inoltre l’avvicinarsi dell’inverno rende estremamente difficoltoso (e in certi casi impossibile) l’eventuale arrivo di nuovo staff nelle basi.

Inoltre ogni stazione che rimane aperta ha almeno un medico all’interno dello staff durante i mesi invernali.

[su_quote cite=”Tim Heitland, medico coordinatore per il programma Antartide tedesco”]Non c’è quarantena e isolamento migliore della Neumayer Station (stazione di ricerca antartica tedesca, ndr). La sfida più grande (dell’inverno antartico, ndr) è stata quella di mordere un orso gommoso congelato e spezzarmi un dente.[/su_quote]

Con mesi di quarantena e risorse scarse e numerate, l’Antartide è uno dei luoghi perfetti per dare consiglio sull’isolamento e sulle misure igieniche da prendere per non ammalarsi.

E proprio da qui è infatti arrivata una guida pubblicata il 16 marzo e indirizzata ai governi, con vari consigli sulle misure da prendere durante la pandemia di coronavirus.

In un ambiente così ostile anche “prendere l’influenza potrebbe essere un’esperienza terribile, tanto da rendere la vita difficile” spiega Heitland. E continua: “anche un caso di diarrea durante la permanenza nella stazione è un problema, dovresti far scorta di carta igienica”.

L’Australia e la Germania hanno assicurato di avere respiratori a disposizione nelle proprie stazioni, mentre i programmi antartici inglesi e americani non hanno ancora saputo rispondere.

Il problema è che, sebbene quasi tutti se ne siano andati dalle stazioni prima dell’arrivo dell’inverno artico, alcuni sono arrivati.

Mike England, addetto stampa della National Science Foundation, sottolinea che per entrare in Antartide si seguono scrupolosi “protocolli di isolamento e test eseguiti da medici”.

Tuttavia ha sottolineato come, sebbene ai nuovi arrivati sia stato fatto il controllo della temperatura e di eventuali sintomi da Covid-19, nessun test è stato fatto.

Inoltre ogni programma antartico ha dei protocolli diversi. E ce ne sono, come detto, tanti, da ogni parte del mondo (28 paesi).

[su_quote cite=”Mike England”]C’è un punto di ingresso in Antartide da qualsiasi programma antartico dei vari paesi, alcuni dei quali ad alto rischio come gli Stati Uniti, la Francia o l’Italia, non possiamo garantire nulla.[/su_quote]

Un gruppo sta lasciando l’Antartide a bordo di una nave

L’arrivo dell’inverno fa sì che in pochi possono permettersi di restare in Antartide, e come da programmi una nave rompighiaccio, con a bordo anche ricercatori italiani, si sta muovendo in direzione Nuova Zelanda.

Il problema è che la Nuova Zelanda impone 14 giorni di quarantena a chiunque arrivi da fuori, compresi i ricercatori dall’Antartide.

Non arriveranno prima del 9 aprile, ma non si sa ancora cosa faranno una volta lì, visto che i voli per l’Italia e il resto del mondo sono ovviamente cancellati.

[su_quote cite=”Mike England”](Passando l’inverno in Antartide, ndr) Impari ciò che è veramente importante nella vita. Puoi davvero capire che non si tratta solo di consumare cose, avere il modello più recente. È molto più di essere una buona squadra, comunicare e prendersi cura l’uno dell’altro.[/su_quote]

Fonte: The Washington Post

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