Non è la prima volta che vi parlo di Apple Music. L’ultima volta è stata il 3 febbraio 2016, dove vi spiegavo se Apple Music potesse essere l’alternativa a Spotify. Nonostante all’epoca non avessi un iPhone, decisi comunque di fare i tre mesi di prova su Mac, Windows e Android. Il risultato fu soddisfacente, specie perché il servizio era in beta e aveva ampi margini di miglioramento. Ma ad oggi, 22 giugno 2017, come stanno le cose?
Un mese fa esatto ho ricevuto in prova queste Sonos PLAY:1 (se cliccate vedrete la recensione). Per testarle a dovere necessitavo di un abbonamento ad un servizio musicale in streaming. Così, visto che Spotify lo conoscevo abbastanza bene, decisi di abbonarmi ad Apple Music. Anche, e soprattutto, per questi due motivi: mi permetteva di sottoscrivere l’abbonamento studenti a metà prezzo e come telefono principale ho un iPhone. Dunque la scelta è ricaduta sul servizio in streaming made in Apple. Ma come sarà andata a finire?
E’ andata a finire che dopo neanche un mese ho disattivato il servizio. Il motivo è semplice. L’integrazione con il sistema iOS c’è ed è più evidente rispetto a Spotify ma non è così essenziale a mio avviso e per quanto mi riguarda non ha fatto differenza. L’applicazione è fatta molto bene per iOS, ci mancherebbe, anche se ci sono alcune cose che non mi sono andate giù (come le playlist e le radio).
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, anzi le gocce, sono due.
La prima è il software per PC e Mac. Che voi abbiate un computer Windows o Apple infatti la storia non cambia. Dovete passare per quel pachiderma di iTunes. Mi spiace definirlo così ma in confronto con l’applicazione di Spotify…beh, non c’è proprio confronto. iTunes è lento e vecchio graficamente, difficile da utilizzare anche per chi ne è avezzo dato che richiede molti più passaggi. Per Mac va un po’ meglio, nel senso che è graficamente più coerente, ma parliamo sempre di un software che sembra vecchio di 10 anni. Non ci siamo, cara Apple.
La seconda motivazione, ed è stata questa quella più importante visto che avrei potuto sorvolare su iTunes, sono le playlist. Ma che diamine di playlist ha Apple Music? Ma soprattutto, che canzoni suggerisce? Da dove le prende? E soprattutto, perché? In un mese non c’è stata una e dico una volta che mi sia goduto le playlist consigliate.
Ve lo dico, lo ammetto, io non cerco le canzoni, prendo le playlist consigliate e premo Play. Con Spotify e la sua Discover Weekly mi sono sempre trovato divinamente. Canzoni nuove ogni lunedì e tutte che rispettano i miei gusti. Trovarla una che non mi piace! Con Apple Music invece tutto il contrario. E sì che io i miei generi e artisti preferiti glieli ho suggeriti. Ho passato ore a importare le canzoni preferite da Spotify, ascoltarle, mettergli il like ecc… tutto inutilmente.
Ritengo che il valore aggiunto di questi servizi musicali sia dato dal sistema intelligente integrato che capisce e consiglia le canzoni perfette per noi. Almeno, questo vale per me. Se invece a voi basta avere una libreria infinita di canzoni e sapete sempre quali ascoltare, beh, allora ogni servizio vale l’altro. Beh, oddio, sempre che facciate a meno dell’app per desktop (Windows o Mac che sia)… altrimenti la scelta, a mio avviso, è solo una.
Cara Apple, da tuo cliente (iPod, iPhone, MacBook e iMac) fammi il piacere di migliorare questo servizio musicale, i suggerimenti e le applicazioni desktop (quella per Windows inclusa). A quel punto tornerò in men che non si dica. Prima, mi spiace, ma Spotify vince a mani basse per quanto mi riguarda.
Ah, quasi dimenticavo, alla fine le casse Sonos erano perfettamente integrate in Spotify. E no, per Apple Music mi è toccato passare per l’app Sonos proprietaria. Fattibile, certo, ma non soddisfacente.
E voi cosa ne pensate dei due servizi? Gli avete provati entrambi? Fateci sapere le vostre opinioni.
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