Riportata dal TheGuardian ma anche in Italia da alcuni siti web piuttosto seguiti come HDBlog, l’operazione Faceblock ha avuto sicuramente un richiamo di utenza enorme. Milioni di persone solo in Italia ne dovrebbero essere a conoscenza, in tutto il mondo non ne parliamo neppure.
In cosa consiste l’operazione Faceblock
In soldoni: in seguito ai vari scandali susseguitesi in queste ultime settimane, per quanto riguarda privacy e big data del colosso dei social media Facebook, un gruppo di persone ha scelto di far partire questa iniziativa come “ribellione”.
In pratica ognuno di noi, secondo loro, dovrebbe non utilizzare i servizi di Facebook (login ai siti web con Facebook, Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger) per 24 ore a partire dalla mezzanotte dell’11 aprile prossimo.
Perché proprio l’11 aprile?
Non è un caso la scelta della data. Domani 11 aprile infatti, il CEO e fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, testimonierà al Congresso per quanto concerne lo scandalo Cambridge Analytica.
I dubbi a riguardo del successo di questa iniziativa…
A parte il fatto che nonostante ne abbiano parlato, come detto ad inizio articolo, anche i big della stampa internazionale, l’evento ufficiale non ha ottenuto grosse partecipazioni. Anzi, a me sembra un vero e proprio flop. Però giudicate voi: Evento ufficiale Faceblock.
Anche se la partecipazione fosse stata elevata, dubitiamo fortemente che milioni (anzi, miliardi) di persone sarebbero disposte a non utilizzare Facebook e Instagram, ma soprattutto WhatsApp e Messenger, due delle app più utilizzate al mondo per tenersi in contatto.
Poi c’è la parte più comica: davvero hanno creato un evento per andare contro Facebook… su Facebook? Sembra una barzelletta ma è tutto vero.
Domani si saprà tutta la verità, ma abbiamo come l’impressione che questa ribellione contro Facebook (portata avanti su Facebook) non avrà il successo sperato.
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